Alessandra Centroni
Nata a Roma, si laurea con lode presso la facoltà di Architettura «La Sapienza» nel 1999 con tesi in Restauro Architettonico. Nel 2002 consegue il titolo di specialista in Restauro dei Monumenti dell’Università «La Sapienza» e frequenta il Corso di Perfezionamento in «Storia della Progettazione Architettonica» dell’Università di Roma Tre; dal 2005 è dottore di ricerca in «Storia e Conservazione dell’Oggetto d’Arte e d’Architettura» presso l’Università di Roma Tre.
Dal 2005 entra a far parte del Consiglio Scientifico dell’ARCo (Associazione per il Recupero del Costruito) per cui riveste anche il ruolo di consigliere segretario.
Ha esercitato la libera professione nel campo della progettazione architettonica e soprattutto del restauro e rilievo dei monumenti, con particolare attenzione alle tematiche del recupero delle superfici architettoniche e della valorizzazione dei centri storici minori come ad esempio il recupero e il risanamento delle abitazioni del centro storico di Percile (Rm) e la valorizzazione del centro storico di Arsoli (Rm) per la realizzazione del Museo Diffuso.
Si è occupata del restauro e recupero di importanti complessi monumentali sia a Roma che nel Lazio: la Villa della Principessa nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, le «Lavanderie» della Presidenza della Repubblica a S. Andrea al Quirinale, la villa di Orazio Flacco a Licenza (Rm), il Museo oraziano nel castello Orsini di Licenza (Rm), il castello Orsini e la torre baronale a Licenza (Rm), le chiese di S. Anatolia e di S. Maria della Vittoria a Percile (Rm), l’ex convento di S. Maria dei Raccomandati ad Orvinio (Ri), la chiesa di S. Maria Nuova a Rocca Sinibalda (Ri), la chiesa del Rosario ad Amatrice Domo (Ri), il castello Colonna di Castelnuovo di Porto (Rm); nel campo della valorizzazione, recupero ed arredo delle aree a verde si è occupata della realizzazione del Giardino di Porta Capo a Vicovaro (Rm). Ha inoltre partecipato al gruppo di lavoro per la progettazione dell’intervento “Archeologia e paesaggio: studio di un sistema integrato di percorsi per tutti” nel complesso del Foro Romano – Palatino per la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma.
Ha effettuato inoltre il rilievo di palazzo Pietromarchi a Marsciano (Pg) e del tamburo della chiesa di S. Agnese in Agone a Roma.
Si è occupata di coordinamento della sicurezza nei cantieri edili tra cui, i principali, quello del restauro del complesso di Palazzo Barberini a Roma, della Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini, della F.A.O., dell’Antica Ferriera di Conca a Borgo le Ferriere (Lt), della Domus Tiberiana al Palatino, della Piramide di Caio Cestio e della Rocca Pia di Tivoli.
Nel 2010 ha vinto il concorso per funzionario architetto presso il Ministero per i beni e le attività culturali e del Turismo, svolgendo la propria attività fino al 2014 presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano, per cui ha diretto i lavori di restauro della chiesa di Sant’Andrea a Quartu Sant’Elena (Ca).
Attualmente è funzionario architetto presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, dove si occupa di attività di tutela del rione Esquilino, del municipio VII (ex X) ed è responsabile del Museo storico della Liberazione di via Tasso e dell’ufficio alienazioni.
Ha scritto numerosi saggi sul tema del restauro architettonico ed è autrice dei volumi: Il Castello Colonna di Castelnuovo di Porto. Metodologie e proposte per un restauro, Gangemi, Roma 2007 (con C. Castagnoli) e Villa d’Este a Tivoli. Quattro secoli di storia e restauri, Gangemi, Roma 2008.