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Presentazione

L’ARCo (Associazione per il Recupero del Costruito storico) è stata fondata il 6 marzo 1990 a Roma da alcuni tra i migliori architetti e ingegneri italiani (1) allora attivi nel campo dello studio e del restauro architettonico e strutturale del patrimonio storico costruito.

Gli scopi principali dell’Associazione, che accoglieva e faceva proprio quanto allora si stava già proponendo soprattutto in materia di risposta al rischio sismico (2) , erano i seguenti:

  • promuovere la ricerca applicata e l’integrazione delle competenze, individuando i temi derivanti dalla pratica professionale, che chiedono di essere istruiti e approfonditi nell’ambito della ricerca scientifica sia storica che tecnica

  • offrire un contributo metodologico riconoscibile alla conoscenza e alla progettazione del costruito storico a tutte le scale (dal territorio, alla città, all’architettura monumentale e a quella ordinaria); indirizzare esplicitamente tale contributo metodologico verso la definizione di progetti endogeni e di interventi compatibili, rispettosi della peculiarità delle diverse realtà insediative storiche, delle loro tradizioni costruttive, del funzionamento statico proprio delle loro strutture e dei presidi adottati nel tempo per metterle in sicurezza

  • promuovere la collaborazione con le istituzioni competenti - in particolare con il Ministero -, con gli Ordini professionali e con altre associazioni culturali, per la stesura di norme, raccomandazioni e regolamenti riguardanti gli interventi sul costruito storico; partecipare attivamente al dibattito pubblico con iniziative di promozione culturale anche nell’ambito della formazione e dell’aggiornamento dei profili scientifici, professionali e imprenditoriali del settore.

Gli obiettivi descritti, ulteriormente articolati nel corso del 2006 (3), sono stati perseguiti dall’attività dei soci e dei sette Presidenti eletti dal 1991 al 2015 (Mario Manieri Elia, Antonino Giuffrè, Giovanni Calabresi, Ruggero Martines, Carla Di Francesco, Maria Grazia Filetici, Francesco Giovanetti) (4) e sono stati esposti e illustrati nei i contributi degli otto Convegni nazionali promossi fino a oggi (5).

I contributi ormai trentennali dell’ARCo e il suo pionieristico patrimonio genetico hanno permesso di riscoprire e accreditare l’efficacia delle tecniche premoderne di prevenzione sismica nel

restauro; di riportare in uso l’arte di costruire premoderna nella sua integrità di forma e struttura e di valorizzarne un’accezione equilibrata tra rispetto della materia e considerazione del significato; di promuovere soprattutto la qualità dei progetti fondati su una esauriente attività preliminare di conoscenza e di interpretazione dalla quale far scaturire le modalità d’intervento.

Nel corso degli ultimi decenni questa cultura si è progressivamente affermata e in alcuni ambiti è diventata un patrimonio comune di conoscenze e di pratiche d’intervento. Ma è ancora lontana dall’essere perseguita secondo una visione trasversale e strategica. All’ARCo spetta il compito di tenerla in vita e di incoraggiarne una più diffusa incisività sia in ambito istituzionale che nella percezione di ogni cittadino, continuando a promuovere un’azione corale che possa argomentare le procedure decisionali, soprattutto nel prossimo futuro di ripresa e resilienza.

 

(1) Giuliano Augusti, Pio Baldi, Romeo Ballardini, Edoardo Benvenuto, Arnaldo Bruschi, Giovanni Calabresi, Aldo Castoldi, Carlo Cestelli Guidi, Andrea Chiarugi, Giuseppe Creazza, Giuseppe Cristinelli, Alfredo Corsanego, Giorgio Croci, Salvatore D’Agostino, Costantino Dardi, Giambattista De Tommasi, Salvatore Di Pasquale, Leo Finzi, Paolo Fiore, Carlo Gavarini, Elio Giangreco, Antonino Giuffrè, Giorgio Macchi, Mario Manieri Elia, Paolo Marconi, Ruggero Martines, Roberto Masiero, Federico Mazzolani, Antonio Migliacci, Fortunato Motta, Vittorio Nascè, Paolo Pinto, Giulio Pizzetti, Luca Sanpaolesi, Giorgio Torraca, Paolo Torsello, Carlo Viggiani.

(2) In particolare l’attività del Comitato Nazionale per la Prevenzione del Patrimonio Culturale dal rischio sismico (1984) e le  Raccomandazioni da esso emanate sulla normativa sismica, con l’introduzione nel 1986 della distinzione tra interventi di “adeguamento” (applicazione agli edifici storici degli stessi standard delle nuove costruzioni anche a costo di interventi radicali) e di “miglioramento” (raggiungimento di un maggior grado di sicurezza rispetto alla condizione esistente, ricercando forme di compatibilità strutturale, tecnica e materiale con essa).

(3) “Linee guida” dell’ARCo (rivolte ai progettisti responsabili) e “Programma di azioni” che l’ARCo propone ai legislatori ed agli enti tecnici, approvati dall’Assemblea dei soci nel corso del VI Convegno nazionale ARCo, Mantova 2006.

(4) Vedi alla voce Presidenti dell’ARCo nel sito.

(5) Vedi alla voce Convegni nazionali nel sito

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