Attualità delle aree archeologiche: esperienze e proposte
Roma, 24-26 ottobre 2013
L’ARCo in occasione del VII Convegno Nazionale è lieta di inviare un primo comunicato stampa relativo al convegno “Attualità delle aree archeologiche: esperienze e proposte”che si svolgerà dal 24 al 26 Ottobre 2013 presso la Facoltà di Architettura Roma Tre.
Il Convegno propone temi che sono al centro della disciplina, che attengono al restauro, alla conservazione, alle metodologie ed alle tecniche d’intervento ma che pongono importanti quesiti circa le relazioni con il contesto urbano. Nelle città, grandi interventi infrastrutturali, per esempio quelli delle nuove linee metropolitane, pongono importanti sfide e domande sui rapporti che devono essere instaurati tra aree di scavo archeologico e sistemazioni a scala urbana.
L’aumento dell’interesse e del numero dei visitatori porta come prima conseguenza soprattutto il problema su quale debbano essere i criteri di gestione e di valorizzazione di siti d’interesse monumentale senza sacrificare la tutela e la conservazione degli stessi.
La riflessione è quindi molto ampia e generale sulla conservazione di un patrimonio particolarmente fragile, specchio di quella stratificazione storica che costituisce il palinsesto della stessa struttura urbana e territoriale.
I temi prescelti per le quattro sessioni del Convegno sono rivolti ad approfondire le relazioni teoriche e tecniche che legano i molteplici aspetti del rapporto tra antico e moderno sia esso riferito all’ambiente, alle condizioni urbane, territoriali, etc.
Il confronto tra esperienze nazionali ed internazionali dovrà, sulla base del codice dei Beni Culturali e delle normative vigenti, affrontare il nodo centrale del problema: come proteggere e conservare? Quali i livelli di compatibilità degli interventi? Come intervenire nell’ambito dell’archeologia preventiva e della manutenzione programmata, prima e al di là dell’ “emergenza”.
Centrali sono i temi connessi alla gestione, gli aspetti teorico metodologici del restauro, della progettazione, le norme relative alla sicurezza e il rapporto tra la città antica e quella moderna. Esclusivamente attraverso la collaborazione costante di professionisti, appartenenti a diversi campi disciplinari, si potranno raggiungere livelli di approfondimento adeguati ai quesiti che il patrimonio antico richiede. La tutela al fianco del restauro è in tal senso un unico programma di conservazione e di promozione del patrimonio antico. Come la conoscenza del manufatto, delle sue caratteristiche costruttive e strutturali, potranno costituire il bagaglio del principale elemento ispiratore dell’intervento di conservazione. I lavori termineranno il 26 ottobre con l’Assemblea Generale dei Soci ARCo, durante la quale sarà consegnato il primo premio ARCo Giovani 2013, ed una visita al sito archeologico delle terme di Caracalla.
Temi del convegno
Si svolgeranno quattro sessioni di lavoro incentrate sulle principali tematiche che legano il patrimonio antico, le aree monumentali con la città, metodiche e tecniche d’intervento, principi di compatibilità, relazioni con l’apparato normativo, la salvaguardia e la sicurezza dei manufatti con particolare attenzione ai rischi ambientali che saranno analizzati nelle loro molteplici facce e tipologie e gli aspetti legati alla messa a norma ed alla valorizzazione del patrimonio archeologico.
1 sessione: Restauro, conservazione e manutenzione, oltre l’emergenza
La prima sessione tratta del rapporto tra gli interventi di restauro e la manutenzione dei monumenti antichi. I costanti e progressivi tagli di investimenti sui Beni Culturali costringono a una nuova riflessione sulle metodologie più corrette ed efficaci per la conservazione. Unicamente attraverso una programmazione puntuale degli interventi conservativi si potrà garantire la salvaguardia dell’antico, usando un monitoraggio periodico accompagnato da puntuali interventi di manutenzione, quando necessari.
2 sessione: Valorizzazione, fruizione sostenibile dei siti, accessibilità, percorsi e rischio antropico, architetture protettive e di servizio
La seconda sessione affronta un tema di grande attualità legato alla coesistenza della tutela con la valorizzazione, e quindi con il sempre crescente aumento dei flussi turistici, che si avverte maggiormente in alcuni siti ben noti come Pompei o il Colosseo. Gli studi hanno oramai rilevato i numerosi danni da usura che provocano le grandi masse di visitatori in contesti archeologici. È tuttavia necessario trovare un equilibrio attraverso lo sviluppo di semplici interventi che consentano una fruizione sostenibile del sito, con percorsi di visita più razionali che permettano un’ottima percorribilità, e quindi una migliore conoscenza del sito, ma al tempo stesso la sua salvaguardia.
3 sessione: Protezione dai rischi ambientali
La terza sessione mira ad approfondire le problematiche, gli approcci di valutazione e verifica, le metodiche e le tecniche di intervento esistenti nell’ambito della protezione del patrimonio archeologico dai rischi ambientali. I repentini disastri ambientali, la mancanza di un’adeguata azione di manutenzione ordinaria e cura preventiva, i disastrosi eventi recenti che hanno colpito prima L’Aquila e poi l’Emilia Romagna impongono un’attenta riflessione sul rischio sismico, sui rischi ambientali e sulle criticità della normativa antisismica vigente in materia di Beni Culturali e più in generale in ambito archeologico; può tale normativa essere compatibile con la conservazione dei manufatti antichi? Si può oggi parlare di anastilosi per la restituzione della funzione strutturale perduta? Le profonde modificazioni dell’ambiente in atto, l’uso improprio delle aree e la caduta di attenzione verso quella cura quotidiana, che riteniamo principale fonte di sicurezza e conservazione per il patrimonio storico, pongono al centro di attenzione gli interventi che devono ripristinare un adeguato piano di salvaguardia dei beni. D’altra parte, il grande impulso alla realizzazione di scavi e infrastrutture di trasporto sotterranee nei nostri centri storici si deve confrontare con le preesistenze archeologiche ed apre a nuove prospettive in termini di analisi strutturale, monitoraggio e mitigazione del rischio. In questa sede, ci si vuole interrogare sui diversi e molteplici rapporti esistenti tra normative e tecniche di protezione e sicurezza, esperienze ed interventi di conservazione, con particolare riguardo alla compatibilità delle tecniche, dei sistemi di valutazione, dei sistemi di verifica e di intervento, del patrimonio archeologico.
4 sessione: Musealizzazione, manutenzione e gestione delle aree aperte e confinate
La quarta e ultima sessione affronta il tema della conservazione materiale delle strutture archeologiche non solo per le esigenze di musealizzazione, ma anche in rapporto al contesto. Si affronteranno inoltre i problemi legati alle normative in materia di Beni Culturali.
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