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La ricostruzione: quando? e come?

Teatro della Filarmonico Drammatica, Macerata, 24 marzo 2018

LA RICOSTRUZONE: QUANDO ? E COME?

La ricostruzione dei monumenti e dei tessuti urbani storici.

Seconda giornata di lavoro sui recenti terremoti nell’Italia centrale 2016.

Teatro della Società Filarmonica, Macerata, 24 marzo 2018.

 

Si è svolta a Macerata, sabato 24 marzo, la seconda giornata di lavoro dedicata ai terremoti nell’Italia Centrale organizzata da ARCO_Associazione per il recupero del costruito e ASSORESTAURO con il contributo dei Lions Club di Macerata.

Il nuovo incontro, intitolato La ricostruzione: quando? e come? ha voluto fare il punto sullo stato di avanzamento delle attività intese alla ricostruzione del patrimonio monumentale e dei tessuti storici colpiti dal sisma, a un anno di distanza dall’incontro del 3 marzo 2017, intitolata Dopo il terremoto. Come agire?, nel corso del quale erano state esaminate e dibattuti argomenti prevalentemente tecnici relativi alle modalità della ricostruzione, ponendo ai relatori intervenuti le due domande: 1. Dov’era e com’era? come affrontare il processo di ricostruzione? 2. Le tecniche costruttive tradizionali sono sufficienti alla luce delle severità dei recenti eventi sismici nell’Italia centrale?

Sulla scia di quanto emerso dai numerosi e autorevoli interventi presentati in quell’occasione, è stata delineata questa seconda giornata di lavoro che, senza tralasciare i temi disciplinari della sicurezza antisismica, ha voluto estendere la discussione ad aspetti altrettanto rilevanti per la vasta opera di ricostruzione delle comunità sotto i profili sociali, culturali e dello sviluppo economico.

Sono infatti stati presi in considerazione: i poteri e ruoli delle diverse istituzioni nella verifica dei progetti, con particolare riguardo ai progetti relativi ai danni minori, al patrimonio storico privo di vincoli notificati; lo stato dei piani di ricostruzione e le risorse a disposizione per il rilancio dell’economia locale; come e quali orientamenti offrire a sostegno dei professionisti impegnati nella ricostruzione; quali contributi alla progettazione - che spetta agli enti pubblici e ai professionisti privati - possono derivare dalla ricerca storica e tecnologica già prodotta dalle  università e, infine, come ricostituire le comunità con la partecipazione dei cittadini, spesso incerti tra il desiderio di ripristinare l’identità perduta degli insediamenti e il bisogno di sicurezza.

Hanno partecipato il presidente del Lions Club Macerata Alessandra Massari, il Presidente dell’ARCo Francesco Giovanetti, il Presidente Assorestauro Alessandro Zanini, il Sindaco di Macerata Romano Caracini, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Macerata Vittorio Lanciani, Giuseppe Tamburini per il Collegio provinciale dei Geometri, Francesca Coltrinari per il Rettore dell’Università di Macerata, il Presidente di Italia Nostra-Macerata Antonio Pagnanelli.

Tra i relatori del MiBACT: Carla Di Francesco Segretario Generale e Carlo Birrozzi, Soprintendente delle Marche. Per i poteri regionali: Cesare Spuri, Sub-Commissario alla Ricostruzione della Regione Marche, Carlo Mundo, responsabile del Genio Civile di Macerata, Andrea Crocioni dell’Ufficio della ricostruzione; per le università: Elisabetta Pallottino (direttore) e Michele Zampilli del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma3, Fabrizio De Cesaris della Sapienza Università di Roma, Giuseppe Losco direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Camerino, Umberto Moscatelli dell’Università di Macerata

Importanti i contributi dei tecnici dei Comuni colpiti Manuele Vittori e Davide Olivieri (Arquata del Tronto) e Luigi Tomassucci (Gualdo e Cessapalombo); per i progettisti della ricostruzione: Michele Candela (ARCo), Maurizio Paulini (Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Macerata, Emanuele Zippilli (libero professionista di Macerata).

Infine, rappresentanti dell’associazionismo locale: Nicoletta Tiliacos (Associazione proprietari di Arquata del Tronto), Maurizio Sebastiani (Presidente Italia Nostra Macerata), Nicola Berlucchi (Conferenza Episcopale Italiana); Massimo Serra della Fondazione Lions di Macerata e l’architetto Guido Graziani.

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